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L’infezione da Rotavirus (RV) è la causa principale di gastroenterite acuta nei bambini sotto i 5 anni di età, con frequenza particolarmente elevata nei primi due anni di vita.
Nei neonati l’infezione si associa a sintomi modesti se non addirittura assenti per la presenza di anticorpi materni, mentre tra i 3 e i 24 mesi di età si possono manifestare febbre, vomito, diarrea persistente.In genere la malattia è gestibile a domicilio ma la disidratazione e lo squilibrio idroelettrolitico non compensati in modo adeguato possono essere causa di accesso al Pronto Soccorso o di ricovero in ospedale. In epoca pre-vaccinale si stimavano in Italia circa 14.500 ricoveri per RV/anno [1].
La vaccinazione contro i RV, è stata inserita in offerta attiva e gratuita nel calendario vaccinale del Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019 ed inclusa tra i Livelli Essenziali di Assistenza, in quanto riveste una elevata importanza di Sanità Pubblica in termini di protezione dell’individuo e della comunità [2].La vaccinazione RV è raccomandata (come quelle contro le meningiti) ma non obbligatoria.
Il Calendario nazionale prevede tale vaccinazione tra il 3° e 6° mese di vita (2-3 dosi a seconda del vaccino) per via ORALE e co-somministrata insieme ai vaccini esavalente ed anti-pneumococcico.Il ciclo vaccinale RV deve essere completato entro la 24-32 settimane di età e dunque le vaccinazioni RV non eseguite non possono essere recuperate in tempi successivi.
Sono disponibili due vaccini RV orali, efficaci e sicuri. Il profilo di tollerabilità è buono, l’evento avverso più frequente è gastroenterite/febbre di lieve entità; con una frequenza di 1,5 casi su 100.000 vaccinazioni è riportato anche un evento avverso più grave definito come invaginazione intestinale [3].
I dati nazionali di adesione alla vaccinazione RV, seppure riferiti per il momento soltanto ai bambini nati nel 2017, evidenziano percentuali di bambini vaccinati decisamente inferiori (media nazionale 26,1%, intervallo tra le regioni 1,1%-72,4%) a quelle disposte dal Ministero della Salute (> 75% nel 2019, > 95% nel 2020) [4].

Bibliografia

1. Vitale F et al,Una valutazione economica completa della vaccinazione estensiva contro i rotavirus con il vaccino RIX4414 a livello nazionale e regionale in Italia. Ann Ig 2013; vol. 25
2. Ministero della Salute, Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-19.http://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/dettaglioContenutiVaccinazioni.jsp?lingua=italiano&id=4828&area=vaccinazioni&menu=vuoto (ultimo accesso febbraio 2021)
3. AIFA, Rapprto Vaccini 2018. https://www.aifa.gov.it/documents/20142/241056/Rapporto+Vaccini+2018.pdf/62975a0e-a836-da32-f7b9-1e39196374dd (ultimo accesso febbraio 2021)
4. Ministero della Salute, Vaccinazioni dell’età pediatrica e dell’adolescenza – Coperture vaccinali. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_tavole_20_8_1_file.pdf (ultimo accesso febbraio 2021)

STRUTTURA DEL PROGETTO
In generale, i principali ostacoliche si trovano ad affrontare i genitori indecisi in merito alla vaccinazione dei propri figli sono legati alla sicurezza e tollerabilità dei vaccini, inclusi quelli contro i rotavirus (RV) [1].
Il Pediatra di Famiglia (PdF) è la figura di riferimento per i genitori per cominciare a parlare di vaccinazioni e in tale contesto la comunicazione riveste una importanza cruciale. Il PdF deve entrare in sintonia con i genitori, fornire tutte le informazioni essenziali fugando i loro dubbi compatibilmente con i tempi ristretti dettati dall’affollamento dell’ambulatorio (o delle chiamate nel periodo di gestione della pandemia COVID19).
La vaccinazione contro i RV in offerta attiva e gratuita per tutti i bambini è stata avviata in Italia su scala nazionale nel 2018 . I dati nazionali di adesione alla vaccinazione RV, riferiti ai bambini nati nel 2020, evidenziano percentuali di soggetti vaccinati pari al 70.34% [2]; percentuali in aumento rispetto agli anni precedenti ma ancora decisamente inferiori a quelle disposte dal Ministero della Salute (> 75% nel 2019, > 95% nel 2020) [3].
Il Progetto si pone dunque come obiettivo quello di fornire ai PdF italiani strumenti formativi innovativi volti a sviluppare le loro capacità comunicazionali in tema di vaccinazione RV.
Il Progetto, nato dalla collaborazione tra FIMP e GSK, è stato messo a punto da un Gruppo di Lavoro che includeva, oltre a PdF appartenenti ai quadri nazionali FIMP, personale della Direzione medica di GSK, esperti di comunicazione dell’agenzia Choralia e una Psicologa Clinica, Ricercatrice presso l’Università di Milano.
I contenuti scientifici, ritenuti essenziali dal Gruppo di Lavoro per informare i genitori sulla vaccinazione contro i RV,sono stati declinati in forma di breve testo e video-tutorial.
Il Progetto prevede 4 diversi video-tutorial, strutturati secondo il modello di Bolton & Bolton [3], per fornire a ciascun PdF la possibilità di individuare la modalità comunicativa che si possa meglio adattare al proprio stile personale ed incrementare così la propria capacità di comunicazione sul tema vaccinazione contro i RV.
Inoltre, per rendere la formazione ancora più vicina alla pratica ambulatoriale si è deciso di sviluppare due Moduli online che potessero fornire al PdF dei contenuti scientifici e una modalità strutturata di gestione dei commenti e/o obiezioni del caregiver.
I video-tutorial sono stati precedentemente testati nella pratica ambulatoriale da un gruppo di 25 PdF, i quali hanno poi fornito spunti e suggerimenti che hanno permesso di migliorare ulteriormente tali strumenti.
Oggi tutto il Progetto viene messo a disposizione dei PdF italiani.

Bibliografia
1. Giambi C et al, Parental vaccine hesitancy in Italy – Results from a national survey. Vaccine 2018; 36(6):779-787 https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0264410X17318376?via%3Dihub 
2.Sabbatucci Met al, Childhoodimmunisationcoverage during theCOVID-19 epidemic in Italy.Vaccines2022, 10, 1203
3. Ministero della Salute, Vaccinazioni dell’età pediatrica e dell’adolescenza – Coperture vaccinali http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_tavole_20_8_1_file.pdf (ultimo accesso febbraio 2021)
4. Bolton DG& Bolton R. People Styles at Work, Amacom Ed, 1996

IL MODELLO DEGLI STILI SOCIALI
Il cervello è efficiente: tende a ripetere i comportamenti che ha imparato e che sono risultati efficaci per relazionarsi con l’ambiente esterno. Seguendo questo principio. le persone tendono ad assumere dei comportamenti standard, in cui ci troviamo bene, e che rappresentano la cosiddetta “zona di comfort” di ciascuno di noi.
Questi comportamenti con il tempo entrano a far parte delle nostre abitudini e tendiamo, in modo naturale, a reiterarli e ad utilizzarli nella comunicazione, nel relazionarci con gli altri.
Il risultato?
Ciascuno di noi tende ad utilizzare principalmente una modalità di comunicazione (la più comoda per se stesso)che diventa facilmente riconoscibile.
I pattern comportamentali delle diverse modalità di comunicazione sono stati ampiamente studiati tanto che, all’inizio degli anni ‘80, i coniugiBolton e Bolton mettono a punto unmodello, basato su anni di ricerca comportamentale,che prevede 4 principali stili sociali. I quattro stili riassumono, schematizzandoli, le diverse modalità di comunicazione delle persone.
Il modello dei Bolton suddivide le modalità di comunicazione sulla base di due assi: assertività e controllo.
L’assertività è la modalità con cui una persona, secondo la percezione degli altri, tende ad influenzare i pensieri e le azioni altrui. L’assertività può essere immaginata come un continuum compreso tra i due estremi, ovvero le persone che tendono a un atteggiamento prevalentemente interrogativo e quelle che tendono, al contrario, ad affermare il proprio pensiero.
Il controllo su di sé è il modo in cui una persona, nella percezione degli altri, tendepiù frequentemente a manifestare, o a controllare, le proprie emozioni quando si relaziona con gli altri.Il controllo può essere immaginatocome un continuum compreso tra i due estremi, ovvero persone che tendono a non manifestare in modo evidente le proprie emozioni, rimanendo più concentrate sui fatti,e quelle che tendono invece a manifestarle maggiormente, sia con le parole che con il linguaggio non verbale e paraverbale, lasciando maggiore spazio a intuizioni e stati d’animo nella presa di decisioni.
Dall’incrocio di questi due assi si generano 4 stili di comunicazione, per descrivere i quali la società di consulenza Choralia utilizza i simboli delle carte: Quadri, Cuori, Fiori, Picche.
I quattro stili sono riassumibili con alcune parole chiave:
Quadri, l’analitico – Analisi e Metodo
Picche, l’esigente – Potere e Controllo
Fiori, l’espressivo – Istinto e Creatività
Cuori, l’amichevole – Mediazione e Relazione
Per supportare il PdF nello sviluppare le proprie competenze comunicazionali, si è deciso di impiegare nel progetto uno strumento attuale e di facile gestione tecnica quale il video-tutorial. Tuttavia, un unico tutorial non avrebbe ingenerato in ogni PdF lo stesso grado di immedesimazione e dunque di adesione al modello proposto.
Ecco perchéabbiamo realizzato 4 diversi video-tutorial, per fornire a ciascun PdF la possibilità di scegliere la modalità comunicativa che meglio si adattasse al proprio stile sociale e con questa esercitare al meglio, in modo più naturale e persuasivo, la propria capacità di comunicazione.
Volutamente, per evitare bias di scelta da parte del pediatra nel Progetto si è deciso di non contrassegnare il video-tutorial con i simboli assegnati agli stili ma di impiegare una semplice numerazione da 1 a 4.

E’ molto importante tenere presente che il progetto propone al pediatra di scegliere lo stile comunicazionale IN CUI SI RICONOSCE DI PIU’,CHE SENTE PIU’ AFFINE AL PROPRIO MODO DI ESSERE

Per individuare il proprio stile sociale e quello di altre persone è possibile scaricare gratuitamente, per qualunque sistema operativo, la app Sintonia!

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