Il termine “dating” nella lingua americana indica “uscire con qualcuno, avere un appuntamento, corteggiare e passare del tempo con una ragazza o con un ragazzo”. Per “dating violence” si intendono quei comportamenti aggressivi presenti all’interno di relazioni sentimentali adolescenziali.
Uno studio di Eurispes e di Telefono Azzurro del 2012, “Figli di oggi. Cittadini (fragili) di domani” che vide coinvolti più di 1500 adolescenti trai 12 e i 18 anni, mette in evidenza come sia estremamente diffuso rapportarsi con il proprio ragazzo/ragazza urlando: ne è vittima infatti quasi un terzo degli intervistati, ovvero il 29,1%; segue l’insulto, che registra il 20,9%. Tra le varie forme di minaccia, quella subita più spesso è l’essere lasciati dal proprio ragazzo/ragazza nel caso non si faccia ciò che viene detto (8,7%). Dai dati emerge inoltre come le violenze verbali prevalgano su quelle fisiche: il 5,4% degli adolescenti dichiara che minacciato di picchiarlo. Alla domanda “Ti è mai capitato che una tua amica/amico stesse con un ragazzo/ragazza che…” spiccano le risposte affermative alle seguenti eventualità in ordine di frequenza: urlasse con lei/lui (il 40,4%), la/lo insultava (il 34,5%); la/lo minacciava di lasciarla/lo se non avesse fatto quello che diceva (con il 20,8%); la/lo picchiava e la/lo minacciava rispettivamente con il 14,7% e il 13,5%. Il 6,2% dei ragazzi riferisce che l’amico/l’amica erano minacciati dal partner con la pubblicazione di foto o video privati online. Ai ragazzi di 16-18 anni accade con maggiore frequenza di essere testimoni di situazioni di violenza in coppie di amici, mediamente al 50% in più rispetto ai 12-15enni.
Da dove origina questo tipo di violenza? il subire maltrattamenti e l’assistere a scene di violenza in famiglia pongono ad alto rischio di incorrere in futuro in relazioni ostili e di abuso, in quanto si struttura nel giovane la visione della relazione come contesto in cui la violenza è legittima e che è normale ed efficace picchiare le persone che si amano.
Diversamente a quanto si può pensare non esiste una netta separazione tra vittima e carnefice: spesso entrambi i partner sono coinvolti nel doppio ruolo, sebbene con percezioni e motivazioni diverse. Vi sono infatti importanti differenze legate al genere: i carnefici maschi sono più propensi ad usare forme di violenza fisica e sessuale e ad utilizzarle come pattern comportamentale che ripropongono in ogni loro relazione, mentre le femmine usano più spesso forme di violenza psicologica e relazionale che utilizzano invece come strategia isolata diretta ad un partner specifico. Inoltre i maschi risultano motivati all’uso della violenza dal bisogno di potere e controllo, mentre le femmine da meccanismi legati alla sfera emotiva, come la rabbia e la frustrazione, e da dinamiche difensive, infatti la precedente vittimizzazione è uno dei più forti predittori dell’uso della violenza nelle femmine. Gran parte della violenza interpersonale è oggi mediata dalle nuove tecnologie che vengono usate per danneggiare il partner, si parla infatti anche di “online dating violence”: violando la sua privacy attraverso lo stalking online; molestandolo con chiamate o messaggi frequenti; sottraendogli o rompendogli il cellulare, cercando in tal modo di isolarlo dal “mondo social”; possono anche essere usati testi, note audio, foto o video memorizzati sui propri cellulari o computer per ricattare o manipolare il proprio partner a dire o fare qualcosa contro la sua volontà. I nuovi dispositivi tecnologici, facendo sì che le vittime si sentano costantemente collegate al proprio partner, anche quando non è fisicamente presente, le fa sentire prive di una via di scampo dal tormento ed amplifica la portata della vittimizzazione.
Perché interessarci a questo fenomeno? La dating violence necessita di particolare attenzione poiché è un fenomeno che entra in scena nell’età evolutiva, in una fase molto delicata dell’esistenza di un individuo. È importante conoscerla per le elevate stime di incidenza (studi condotti a livello internazionale hanno dimostrato che il fenomeno coinvolge tra il 20 e 60% degli adolescenti) e per la serietà delle conseguenze fisiche e psicologiche che può provocare in chi vi è coinvolto.
https://eurispes.eu/ricerca-rapporto/indagine-conoscitiva-sulla-condizione-dellinfanzia-e-delladolescenza-in-Italia-2012/
A cura di Paola Miglioranzi, coordinatrice nazionale gruppo di studio Abuso e Maltrattamento
DATING VIOLENCE: E’ QUESTO L’AMORE TRA I TEENAGERS?
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