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QUANDO, COME E SE ARRIVERÀ IL VACCINO ANTI COVID 19

Se lo chiedono in tanti anche perché il vero “liberi tutti” sarà dato dall’avere a disposizione un vaccino efficace e sicuro contro questo coronavirus.

Quindi diventa indispensabile sapere come sta muovendosi la ricerca, e gli investimenti relativi, al riguardo: talis qualis volessimo ordinare un bene a qualche azienda di commercio sul web e poi monitorassimo il percorso di consegna ansiosi, in questo caso, di farcelo inoculare.

Attualmente stanno cercando di sviluppare un vaccino circa 5 dozzine di aziende internazionali, spesso in collaborazione fra loro: abbiamo joint venture fra aziende di ricerca e enti assistenziali, vuoi americani che cinesi, al fine di associare know how a esperienze di sperimentazione nel campo farmacologico.

Le “piu’ avanti” sono due, una (Moderna, azienda olandese consociata con il National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ente a stelle e strisce) punta su un vaccino proteico a RNA, un’altra (Cansino Biological che collabora con l’Istituto di Tecnologia di Pechino) punta su un vettore non replicante del virus.

Le due sperimentazioni sopra descritte son giunte già alla fase clinica, tutte le altre candidate sono ancora alla fase preclinica.

Con molta enfasi la Moderna/NIAID circa 10 gg fa ha consentito di inviare sul web la foto del primo umano (vedi immagine) candidato alla  sperimentazione, o meglio del suo braccio “offerto” alla determinazione degli esami di fase 0, e della sua scheda di reclutamento.

È di oggi (mercoledì 8 aprile) la notizia riportata da tutti i giornali che gli è stata inoculata (uso il verbo che usano di solito i no vax) la prima dose di  vaccino.

Ne seguirà una seconda e i primi risultati sull’efficacia si sapranno a fine anno, i suoi come degli altri volontari di fase 1.

Si puo’ essere ottimisti? Sì e no.

Vediamo i no: il virus responsabile di COVID 19 si chiama in realtà SARS-COV 2, parente del SARS COV-1 comparso a terrorizzare il mondo circa 14 anni fa.

Anche allora varie ditte si misero a cercare un vaccino efficace e sicuro stante la minaccia aleggiante ma in 14 anni nulla riuscì. La sperimentazione anche clinica portò a osservare che i vaccinati a fronte di una esposizione al virus selvaggio avevano reazioni infiammatorie molto gravi che simulavano la cascata flogistica della patologia ormai nota a tutti noi.

E i “si”? Possiamo dire che nel frattempo la scienza è progredita molto, che essendosi “ricantucciata” la minaccia della SARS-COV 1, il nostro “interesse” a spendere soldi in ricerca non finalizzata a un riscontro assistenziale urgente si era affievolito ma che ora è molto più urgente, insomma la speranza di un celere percorso di scoperta e approvazione del vaccino salva vita è più fondata.

E i tempi?

Forse vincere un terno al lotto sulla ruota di Napoli è più semplice, leggendo gli esperti si favoleggia del 2021 ma altri più prudentemente parlano di 3-4 anni da oggi.

Anni per averlo il vaccino, poi per produrlo e infine per praticarlo.

E nel frattempo?

Rimanendo nel campo della prevenzione, utile segnalare il progetto australiano che parte dall’osservazione di un possibile effetto protettivo della vaccinazione antitubercolare rispetto alla COVID 19; pertanto verranno selezionati 4000 soggetti a metà dei quali verrà praticato il vaccino BCG e saranno seguiti nel prossimo inverno australe per vedere se la coorte dei vaccinati rispetto ai non, sarà meno suscettibile alla patologia COVID 19.

E il ruolo del pediatra di famiglia in questa attesa quale è?

Certamente se e quando sarà disponibile il vaccino anti COVID 19 saremo chiamati a un grande sforzo collaborativo per la pratica vaccinale. Nel frattempo, occorre “allenarci” con l’annuale campagna antiinfluenzale anche ai bambini sani in autunno soprattutto per eliminare dallo scenario assistenziale una grossa fetta di patologia che si può presentare con sintomatologia simile al COVID 19 diminuendone quindi l’impatto sia nel setting ospedaliero che del territorio e limitando il ruolo di “untori” che i bambini hanno non solo verso gli anziani ma anche verso i genitori. Infatti, è noto che una epidemia di influenza tradizionale impatta sul PIL di una nazione per un buon 0,1-0,2% e di questi tempi di PIL drammaticamente a due cifre meno, direi che non è poco.

Delusi, rinfrancati da questa lettura?

Nel frattempo, attivo google e vi informerò se e quando la fiala di vaccino anti COVID 19 sarà stata infialata, così ne seguiremo il tragitto dallo stabilimento al deltoide delle nostre braccia. Promesso.

A cura di Giorgio Conforti, coordinatore Area Vaccini e Vaccinazioni FIMP

QUANDO, COME E SE ARRIVERÀ IL VACCINO ANTI COVID 19