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GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE, 5 GIUGNO 2020

A cura di Vito Romanelli, Gruppo Ambiente e Salute FIMP

 

Il 5 giugno si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Ambiente (World Environment Day, WED), istituita nel 1972 dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in occasione della presentazione del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.

A partire dal 1974, il WED viene riproposto ogni anno il 5 giugno,  in tutto il mondo, con la finalità di rafforzare ovunque una maggiore ed opportuna  consapevolezza delle problematiche ambientali.

Quest’anno il WED (5 giugno 2020) assume certamente una valenza particolare e di rilievo, in considerazione purtroppo del terribile evento pandemico in atto, che in buona parte pare essere riconducibile allo sconvolgimento progressivo e devastante degli ecosistemi ed alla evidente perdita di biodiversità.

Si considera che ormai il 70% delle malattie emergenti che colpiscono le persone, abbia origine nella fauna selvatica, proprio come è accaduto per la COVID-19 causata dal nuovo SARS-CoV2. La dilagante deforestazione, la espansione incontrollata della agricoltura, le coltivazioni e gli allevamenti intensivi, lo sfruttamento esasperato delle specie selvatiche animali, hanno creato purtroppo i presupposti ottimali per la trasmissione di alcune zoonosi all’uomo. Tutto questo accade più facilmente in zone ad alta densità abitativa e con fasce di popolazione più fragili e quindi più vulnerabili alle malattie infettive.

Le azioni spregiudicate dell’uomo hanno avuto un impatto significativo sui tre quarti della superficie terrestre, hanno determinato la distruzione dell’85% delle zone umide, finalizzando un terzo della terra e ben il 75% delle acque dolci alle attività agricole e di zootecnia.

In sintesi, non possiamo che rapidamente ripartire solo dalla idea di un pianeta terra inteso come bene preziosissimo da tutelare, casa comune di tutti, da curare e proteggere con estrema attenzione. Ricordiamo lo slogan ONLY ONE EARTH, UNA SOLA TERRA lanciato già nel 1974 e chiaramente riferito alla assoluta necessità di uno sforzo comune, in una visione davvero globale della salvaguardia del pianeta.

La tragica gravità degli eventi ai quali stiamo assistendo necessita di una riflessione serissima e rapida da parte di tutti i governi, in particolare di quelli delle grandi potenze; impegni economici massicci dovranno essere garantiti per assicurare risposte tempestive ed interventi adeguati, coordinati e ben pianificati, sia a livello nazionale che soprattutto a livello globale.

La strategia di intervento non potrà dunque non essere che “ONE HEALTH”, tale cioè da riconoscere il legame tra la salute degli esseri umani, degli animali, delle piante e dell’ambiente, in una ottica assolutamente multidisciplinare e di cambiamento radicale nell’ approccio al problema.

Le alterazioni provocate nell’ambiente dalle attività industriali dell’uomo negli ultimi decenni, hanno pesantemente interferito con la evoluzione della biosfera e di tutte le specie viventi, compreso l’uomo.

È del resto ormai ampiamente ribadita la stretta correlazione esistente fra inquinanti del suolo, dell’aria e dell’acqua, ricadute sulla catena alimentare ed insorgenza di malattie infiammatorie, metaboliche, neoplastiche e degenerative.

Occorre assolutamente ridurre la esposizione a pesticidi, al particolato ultrafine, ai metalli pesanti, alle migliaia di molecole artificiali sintetizzate dall’uomo negli ultimi decenni tra cui i cosiddetti interferenti endocrini, e altre presenti come prodotto di scarto di reazioni termochimiche attorno a noi (traffico ed industrie in primis)

Le maggiori preoccupazioni riguardano ovviamente i bambini, esposti già dal concepimento e in età fetale, e particolarmente suscettibili in particolari momenti (finestre di suscettibilità) soprattutto negli importantissimi primi mille giorni di vita.

Soltanto la applicazione di corrette strategie di prevenzione primaria potrà permettere l’inversione del trend drammaticamente in crescita delle tante patologie correlabili ai danni ambientali.

La Fimp ormai da anni in Italia è in prima linea su queste tematiche e garantisce il suo costante impegno nella promozione di una vera e propria cultura della educazione ambientale sul territorio.  Una programmata e costante   formazione specifica dei pediatri, attuata in stretta collaborazione con l’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’, sta permettendo in questi anni una positiva ricaduta in termini di informazione e sensibilizzazione delle famiglie dei nostri assistiti, sempre meglio guidate nella scelta di buone pratiche di salute.

L’epidemia di virus SARS-COV2 ha visto i pediatri di famiglia in prima linea nel supportare le famiglie con le cure sanitarie erogate e con interventi di educazione alla salute mirati ai bambini e ai genitori. È necessario mantenere ancora alta la guardia, supportando i genitori a mantenere misure raccomandate per la riduzione della diffusione del virus e rinforzare anche gli interventi sulle buone pratiche per lo smaltimento dei dispositivi di protezione dopo averli utilizzati.

Nella Giornata Mondiale dell’Ambiente i pediatri di famiglia si impegnano a proseguire nella loro attività di di difesa della salute dei bambini e dell’ambiente nella convinzione che la salvaguardia della salute passa necessariamente attraverso la salvaguardia dell’ambiente e rimandano alla consultazione del materiale predisposto a supporto della migliore comunicazione sui principali temi ambientali: www.fimp.pro/ambiente-e-salute/